La Matrice

Lasciate che vi dica perchè siete qui.
Siete qui perchè sapete qualcosa. Ciò che sapete non riuscite a spiegarlo ma lo percepite. E' una vita che avete queste percezioni. Che al mondo cioè ci sia qualcosa che non funziona affatto. Non sapete cos'è - ma è qualcosa che vi fa impazzire, come una scheggia che vi perfora la mente. E' questa la sensazione che ha fatto si che vi avvicinaste a me. Sapete di cosa sto parlando?

Della Matrice?

Volete sapere di cosa si tratta? La matrice è ovunque. E' tutt'intorno a noi. Persino ora, proprio in questa stanza. Potete vederla se guardate fuori dalla finestra o se accendete il vostro televisore. Potete avvertirne la presenza quando andate al lavoro, quando andate in chiesa, quando pagate le tasse. E' il mondo che è stato occultato ai vostri occhi, che vi allontana dalla verità.

Quale verità?

Che sei uno schiavo come tutti gli altri. Anche tu sei nato in cattività. Nato in una prigione che non riesci ad odorare, gustare o toccare - una prigione della mente. Purtroppo, a nessuno si può dire cosa sia la Matrice - devi scoprirlo da solo...

...sto cercando di liberare la tua mente. Ma posso solo mostrarti la porta. Sei tu che devi decidere di oltrepassare la soglia.

venerdì 18 luglio 2008

Intercettazioni telefoniche

E' il tema di cui si parla in quest'ultimo mese.
L'attuale governo italiano ha varato un disegno di legge che limita le intercettazioni telefoniche. Ancora una volta si cerca di porre un freno alla magistratura italiana e alla sua indipendenza minando gravemente diverse indagini e diverse procedure penali che grazie alle intercettazioni hanno portato un sacco di risultati positivi in tema di scalate bancarie, truffe ai danni dello Stato e dei cittadini, spaccio di sostanze stupefacenti ecc ecc...

In pratica tali procedure di controllo, approvato il disegno di legge, saranno consentite solamente per reati che superano i dieci anni di condanna compresi quelli per mafia e terrorismo. Non sarà più consentito rendere pubbliche le intercettazioni e gli editori che non rispetteranno questo provvedimento rischieranno multe salatissime e in alcuni casi il carcere. Lo stesso varrà per i magistrati e per gli addetti che effettueranno in senso pratico tali controlli che rischieranno fino a 5 anni di carcere.


Secondo voi perchè questo tema è stato considerato dal governo una priorità massima?
Semplice, la casta (i politici) si sente in pericolo dopo gli scandali sulle scalate bancarie manovrate da diversi esponenti di spicco del centrosinistra e smascherate grazie alle intercettazioni, hanno paura che le loro conversazioni, effettuate per comprare senatori in cambio di ragazzine del mondo dello spettacolo, vengano messe in mostra sputtanandoli, si sentono con il fiato della magistratura sul collo e mascherano la loro paura dicendo che sono solo accanimenti di qualche magistrato schierato politicamente.
La cosa assurda è che loro (i politici) non hanno ancora formulato nella loro testa che stanno li grazie al voto (ahimè) dei cittadini e che le loro faccende sporche debbano essere al corrente di tutti, perchè tutti possano giudicare e decidere a chi regalare la poltrona. Si parano il culo senza consultarci, dicendo che tali provvendimenti siano un bene per tutti.
Io penso che se una persona non abbia nulla da nascondere non debba aver paura di essere intercettato.
Mi son preso la briga di ripubblicare alcune di quelle conversazioni scandalo, lascio a voi la libertà di giudicare con le vostre orecchie visto che in rete la libertà di parola e di espressione è ancora valida mentre in TV ormai è un optional.

Scalate bancarie illegali Unipol-Bnl
Massimo D'Alema
Giovanni Consorte

7 luglio 2005 ore 23.18

D'Alema: Lei è quello di cui parlano tutti i giornali?
Consorte: Guardi la mia più grande sfiga! Io volevo passare inosservato ma non riesco a farcela.
D'Alema: Eh, inosservato, si.
Consorte: Massimo ti giuro, il mestiere che faccio io più si passa inosservati e meglio è. Però, insomma, Massimo, sto provando a farla, ecco, sto provando a farla... eh... con l'ingegnere [Caltagirone] abbiamo chiuso l'accordo questa sera (...) nel senso che loro ci danno tutto, noi siamo andati incontro a loro un po' su questo, adesso stiamo form... dobbiamo formalizzare le cose. Adesso manca un passaggio importante e fondamentale. Sto riunendo i cooperatori perchè sono tutti gasati, entusiasti e.... e moralmente contenti, gli ho detto:
<Però dovete darmi dei soldi, non è che potete solo incoraggiarmi, perchè il coraggio ce l'ho da solo>, no?
D'Alema: Di quanti soldi hai bisogno ancora?
Consorte: Non di tantissimo, di qualche centinaio di milioni di euro.
D'Alema: E dopodichè fate da soli? (...)
Consorte: Si. Unipol, cinque banche, quattro popolari, e una banca svizzera (...). Ah no! C'è Hopa, anche Hopa ce lo fa. E andiamo avanti. Avremo il 70% di Bnl. Secondo te, Massimo, ci possono rompere i coglioni a quel punto?
D'Alema: No, no, no.
Consorte: Non credo proprio [ride]
D'Alema: Si, qualcuno storcerà il naso, diranno che tu sei amico di Gnutti e di Fiorani, ma...
Consorte: Ma possono dire quello che vogliono, ma non è ver... cioè è vero che sono amico, ma è anche vero che io faccio tutto da solo, non lo faccio con...
D'Alema: Va bene. Vai avanti, vai!
Consorte: Massimo, noi ce la mettiamo tutta.
D'Alema: Facci sognare! vai!
Consorte: No, anche perchè se la facciamo abbiamo recuperato un pezzo di storia, Massimo, perchè la Bnl era nata come banca del mondo cooperativo, eh!
D'Alema: E si chiama "del Lavoro" quindi possiamo dimenticare?
Consorte: Guarda, ti dico, è da fare uno sforzo mostruoso, ma... vale la pena a un anno dalle elezioni.

Esattamente una settimana dopo, nuova telefonata.
14 luglio 2005 ore 9.46 del mattino

Consorte: Ciao Massimo, buongiorno.
D'Alema: Parlo con l'uomo del momento?
Consorte: L'uomo del momento! Lo sfigato del momento... [ride]
D'Alema: A che punto siete? No ma non mi dire nulla a che punto siete. No ti volevo dire una cosa...
Consorte: E' tutto chiuso.
D'Alema: E' venuto a trovarmi Vito Bonsignore.
Consorte: Si. Ci ho parlato ieri. Uhm.
D'Alema: Che dà... un consiglio.
Consorte: Si. Se rimanere dentro o vendere tutto.
D'Alema: no, voleva dirmi... voleva sapere se io gli chiedevo di fare quello che tu gli hai chiesto di fare, oppure no [ridacchia]...
Consorte: ...[ride]...
D'Alema: Che voleva altre cose, diciamo...
Consorte: Ecco, immaginavo. Non era disinteressato.
D'Alema: ...a latere su un tavolo politico. (...) Ti volevo informare che io ho... ho regolato da parte mia.
Consorte: Eh.
D'Alema: lui mi ha detto che resta, ha detto che resta...
Consorte: Ah, si. Uhm. Bene.
D'Alema: E' disposto a concordare con voi un anno, due anni... il tempo che vi serve.
Consorte: Si, si. No, ma io li sono stato...in effetti, ho detto: guardi, decida come ritiene meglio - dico - se lei vuole uscire con noi... onoreremo gli impegni subito come facciamo con gli altri, se lei rimane ci fa piacere...
D'Alema: Eh, Gianni, andiamo al sodo, se vi serve resta...
Consorte: Si, si, si, si. E basta.
D'Alema: Poi... noi non ci siamo parlati, eh?
Consorte: No, assolutamente. Lunedì... lunedì lanciamo L'Opa. Abbiamo finito.

A questo punto Consorte passa il cellulare a Pierluigi Stefanini a cui D'Alema rivela di avere sondato importanti esponenti della comunità finanziaria.

D'Alema: Ringrazia i nostri amici, eh?
Stefanini: Hai visto questi... questi poveri straccioni delle cooperative, hai visto che cosa stanno combinando?
D'Alema: Ma voi siete grandi, io lo dico sempre. Vi ho difeso in tutte le sedi.
Stefanini: [ridacchia]... eh si.
D'Alema: Una grande realtà.
Stefanini: ...dai, dai, è una bella operazione questa, caro.
D'Alema: Fate bene le... i conti, eh! Non sbagliate i conti.
Stefanini: Quello è fondamentale, va bene.
D'Alema: Si...comunque ho fatto un po di chiacchierate, anche milanesi... insomma alla fine, se ce la fate, poi vi rispetteranno.
Stefanini: Si, infatti.
D'Alema: Adesso sparano, perchè è chiaro che... eh... il fatto che arrivi qualcun'altro nel salotto buono dà fastidio.
Stefanini: Dà fastidio, si.
D'Alema: Ma il giorno che sarete dentro, vi rispetteranno.

Intanto D'Alema mette in guardia Consorte su possibili intercettazioni.

D'Alema: io poi ti devo dire una cosa... ah... se tu trovi un secondo... direttamente.
Consorte: Va bene. No, ma tanto... eh... è vedere quando ci sei tu a Roma, perchè so che sei molto in giro.
D'Alema: No, io sono a Roma. Anche oggi alle 7.00...
Consorte: Eh, oggi è impossibile, chè sto in giro per il mondo a mettere a punto i soldi. Domenica tu sei a Roma?
D'Alema: Domani mattina alle 8.00. Eh?
Consorte: Tu domenica sei a Roma? O mi devi parlare...
D'Alema: Beh, volevo dirti... delle prudenze che devi avere. Forse...
Consorte: Uhm.
D'Alema: Forse ti è arrivata la voce, diciamo.
Consorte: Uhm.
D'Alema: Devo farti l'elenco... [ride]... delle prudenze che devi avere.
Consorte: Che devo avere. Uhm.
D'Alema: Si. Delle comunicazioni.
Consorte: Va bene. Adesso, allora guarda... ti richiamo tra una mezzoretta e vedo come sono me... cioè come faccio a organizzarmi.

Il mattino dopo alle 10.33 il patròn di Unipol chiama il braccio destro di D'Alema.
15 luglio 2005 ore 10.33
Giovanni Consorte
Nicola Latorre

Consorte: Ascolta, il problema è questo. Lui [D'Alema] mi ha detto: (...). Immagino che ha fatto un po di incontri, di sondaggi, ecc. Io però... eh... sono murato, non riesco a muovermi in questi due, tre giorni (...). Mi faresti un gran favore, ti fai spiegare a te (...) se c'è qualcosa di importante che mi deve dire. Dopodichè tu mi chiami sul telefonino (...) ti do un... un... oppure tu mi dai un numero di telefono fisso e dopo io ti chiamo dal fisso e mi dici le cose.
Latorre: D'accordo, d'accordo (...). va bè, Giovà, non ti... Giovà, pensa a lavorare e stai tranquillo, non ti preoccupare (...). Mò parlo io con Massimo.
Consorte: (...) L'unica cosa è se mi deve dire qualcosa (...) di urgente, io poi c'ho (...) il mio telefono, ti chiamo e... tu mi dici dove e siamo a posto.

Se volete saperne di più sui dettagli di queste conversazioni e di queste operazioni occulte vi consiglio di consulare il testo di Marco Travaglio "Se li conosci li eviti"

Per quanto riguarda l'attuale presidente del consiglio invece youtube fornisce un sacco di video su alcune conversazioni particolari avvenute tra lui e Bettino Craxi, tra lui e il suo braccio destro Marcello Dell'Utri, tra lui e l'ex presidente della regione sicilia (processato per concorso esterno in associazione mafiosa) Totò Cuffaro, tra lui e l'ex direttore di Raifiction Agostino Saccà.

Silvio Berlusconi-Bettino Craxi
27 agosto 1983 ore 11.52


Di cosa parlano secondo voi l'ex presidente del consiglio ormai defunto Bettino Craxi e l'avvenente Imprenditore di Arcore?


Silvio Berlusconi-Marcello Dell'Utri
28 novembre 1986


Mi chiedo, gli piazzano una bomba sul cancello di casa e se la ride?
Come fa a conoscere nel dettaglio il tipo di esplosivo usato? gli dà pure un giudizio!

Silvio Berlusconi-Salvatore Cuffaro
10 gennaio 2004


Grande Marco.

Silvio Berlusconi-Agostino Saccà
12 settembre 2007




Lascio a voi eventuali commenti.


Aprite gli Occhi.

mercoledì 16 luglio 2008

Intervista a Paolo Borsellino


Ripresento la trascrizione dell'intervista rilasciata dal magistrato Paolo Borsellino il 19 Maggio 1992 ai giornalisti Jean Pierre Moscardot e Fabrizio Calvi, così come è andata in onda in televisione. L'intervista venne registrata quattro giorni prima dell'attentato di Capaci in cui fu ucciso Giovanni Falcone. Due mesi dopo (il 19 luglio) lo stesso Borsellino fu ucciso nell'attentato di via D'Amelio a Palermo. In questa intervista si parla dei rapporti tra Berlusconi e la mafia.

A seguire troverete il link al decreto d'archiviazione del 3 maggio 2002 del gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino dopo le indagini su Berlusconi (Alfa) e Dell'Utri (Beta): motivo in più per non credere a quello che ci raccontano sulle stragi di Capaci e via D'Amelio...

Borsellino

Sì, Vittorio Mangano l'ho conosciuto anche in periodo antecedente al maxi-processo e precisamente negli anni fra il 1975 e il 1980, e ricordo di aver istruito un procedimento che riguardava delle estorsioni fatte a carico di talune cliniche private palermitane. Vittorio Mangano fu indicato sia da Buscetta che da Contorno come "uomo d'onore" appartenente a Cosa Nostra.

Giornalista
"Uomo d'onore" di che famiglia?

Borsellino
L'uomo d'onore della famiglia di Pippo Calò, cioè di quel personaggio capo della famiglia di Porta Nuova, famiglia della quale originariamente faceva parte lo stesso Buscetta. Si accertò che Vittorio Mangano, ma questo già risultava dal procedimento precedente che avevo istruito io e risultava altresì da un procedimento cosiddetto procedimento Spatola, che Falcone aveva istruito negli anni immediatamente precedenti al maxi-processo, che Vittorio Mangano risiedeva abitualmente a Milano, città da dove come risultò da numerose intercettazioni telefoniche, costituiva un terminale del traffico di droga, di traffici di droga che conducevano le famiglie palermitane.

Giornalista
E questo Mangano Vittorio faceva traffico di droga a Milano?

Borsellino
Vittorio Mangano, se ci vogliamo limitare a quelle che furono le emergenze probatorie più importanti risulta l'interlocutore di una telefonata intercorsa fra Milano e Palermo, nel corso della quale lui, conversando con un altro personaggio mafioso delle famiglie palermitane, preannuncia o tratta l'arrivo di una partita di eroina chiamata alternativamente, secondo il linguaggio convenzionale che si usa nelle intercettazioni telefoniche, come magliette o cavalli.

Giornalista

Comunque lei in quanto esperto, può dire che quando Mangano parla di cavalli al telefono, vuol dire droga.

Borsellino
Si, tra l'altro questa tesi dei cavalli che vogliono dire droga, è una tesi che fu avanzata alla nostra ordinanza istruttoria e che poi fu accolta al dibattimento, tanto è che Mangano fu condannato al dibattimento del maxi processo per traffico di droga.

Giornalista
Dell'Utri non c'entra in questa storia?

Borsellino
Dell'Utri non è stato imputato del maxi processo per quanto io ne ricordi, so che esistono indagini che lo riguardano e che riguardano insieme Mangano.

Giornalista
A Palermo?

Borsellino
Sì, credo che ci sia un'indagine che attualmente è a Palermo con il vecchio rito processuale nelle mani del giudice istruttore, ma non ne conosco i particolari.

Giornalista
Marcello Dell'Utri o Alberto Dell'Utri?

Borsellino
Non ne conosco i particolari, potrei consultare avendo preso qualche appunto, cioè si parla di Dell'Utri Marcello e Alberto, di entrambi.

Giornalista
I fratelli

Borsellino

Sì.

Giornalista
Quelli della Publitalia?

Borsellino
Sì.

Giornalista
Perché c'è nell'inchiesta della San Valentino, un'intercettazione fra lui e Marcello Dell'Utri in cui si parla di cavalli.

Borsellino
Beh, nella conversazione inserita nel maxi-processo, si parla di cavalli da consegnare in albergo, quindi non credo potesse trattarsi effettivamente di cavalli, se qualcuno mi deve recapitare due cavalli, me li recapita all'ippodromo o comunque al maneggio, non certamente dentro l'albergo.

Giornalista
C'è un socio di Marcello Dell'Utri, tale Filippo Rapisarda che dice che questo Dell'Utri gli è stato presentato da uno della famiglia di Stefano Bontade.

Borsellino
Palermo è la città della Sicilia dove le famiglie mafiose erano più numerose, si è parlato addirittura in un certo periodo almeno di duemila uomini d'onore con famiglie numerosissime, la famiglia di Stefano Bontade sembra che in un certo periodo ne contasse almeno 200, si trattava comunque di famiglie appartenenti a una unica organizzazione, cioè Cosa Nostra, i cui membri in gran parte si conoscevano tutti, e quindi è presumibile che questo Rapisarda riferisca una circostanza vera.

Giornalista
Lei di Rapisarda ne ha sentito parlare?

Borsellino
So dell'esistenza di Rapisarda, ma non me ne sono mai occupato pesonalmente.

Giornalista
Perché quanto pare, Rapisarda, Dell'Utri, erano in affari con Ciancimino, tramite un tale Alamia.

Borsellino
Che Alamia fosse in affari con Ciancimino è una circostanza da me conosciuta e che credo risulti anche da qualche processo che si è già celebrato. Per quanto riguarda Rapisarda e Dell'Utri, non so fornirle particolari indicazioni, trattandosi ripeto sempre di indagini di cui non mi sono occupato personalmente.

Giornalista
Non le sembra strano che certi personaggi, grossi industriali come Berlusconi, Dell'Utri, siano collegati a uomini d'onore tipo Vittorio Mangano?

Borsellino
All'inizio degli anni Settanta, Cosa Nostra cominciò a diventare un'impresa anch'essa, un'impresa nel senso che attraverso l'inserimento sempre più notevole, che a un certo punto diventò addirittura monopolistico, nel traffico di sostanze stupefacenti, Cosa Nostra cominciò a gestire una massa enorme di capitali, dei quali naturalmente cercò lo sbocco, perché questi capitali in parte venivano esportati o depositati all'estero e allora così si spiega la vicinanza tra elementi di Cosa Nostra e certi finanzieri che si occupavano di questi movimenti di capitali.

Giornalista

Lei mi dice che è normale che Cosa Nostra si interessi a Berlusconi?

Borsellino
è normale che chi è titolare di grosse quantità di denaro cerchi gli strumenti per poter impiegare questo denaro, sia dal punto di vista del riciclaggio, sia dal punto di vista di far fruttare questo denaro.

Giornalista
Mangano era un pesce pilota?

Borsellino
Sì, guardi le posso dire che era uno di quei personaggi che ecco erano i ponti, le teste di ponte dell'organizzazione mafiosa nel nord Italia.

Giornalista

Si dice che abbia lavorato per Berlusconi?

Borsellino
Non le saprei dire in proposito o anche se le debbo far presente che come magistrato ho una certa ritrosia a dire le cose di cui non sono certo, so che ci sono addirittura ancora delle indagini in corso in proposito. Non conosco quali atti siano ormai conosciuti, ostensibili e quali debbano rimanere segreti. Questa vicenda che riguarderebbe i suoi rapporti con Berlusconi, è una vicenda che la ricordi o non la ricordi, comunque è una vicenda che non mi appartiene, non sono io il magistrato che se ne occupa quindi non mi sento autorizzato a dirle nulla.

Giornalista
C'è un'inchiesta ancora aperta?

Borsellino

So che c'è un'inchiesta ancora aperta.

Giornalista (in francese)
Su Mangano e Berlusconi a Palermo?

Borsellino
Sì.



Queste persone come il Giudice Borsellino hanno dato la vita per fare giustizia su diversi avvenimenti che ancora oggi sono nascosti e poco chiari. Io non lascerò che finisca tutto nel dimenticatoio.
Il lavoro di questi giudici deve proseguire nonostante la loro scomparsa, tutti dobbiamo sapere. E' nostro diritto!
La libertà di informazione in Italia negl'ultimi anni è vergognosa, invece di mandare in onda programmi che approfondiscono i lati oscuri di queste vicende ci tocca subire gossip su persone che sinceramente non rappresentano niente a cui interessa soltanto apparire e far parlare di se in base alle proprie "storie d'amore" anzichè alle loro reali capacità (che non hanno). Avvolte taluni vengono definiti artisti....
CHE SCHIFO....

Gli artisiti sono altri.......

Ecco il link che contiene il decreto d'archiviazione del 3 maggio 2002 del gip di Caltanissetta per le stragi Falcone e Borsellino dopo le indagini su Berlusconi (Alfa) e Dell'Utri (Beta) (in formato PDF, dal sito www.societacivile.it)

http://www.societacivile.it/memoria/articoli_memoria/archiviazione.pdf

Le guerre in corso in tutto il mondo







Stilare un dato preciso delle guerre in corso in tutto il mondo è pressochè impossibile. Molte di queste sono a noi sconosciute. Quelle dichiarate ufficialmente sono 29, esclusi i conflitti di origine civile. Ecco la lista dei paesi e delle vittime dall'inizio dei conflitti a oggi.

1. Iraq 80 mila morti dal 2003
2. Israele-Palestina 5 mila morti dal 2000
3. Libano 1.200 morti dal 2006
4. Turchia-Kurdistan 40 mila morti dal 1984
5. Afghanistan 25 mila morti dal 2001
6. Pakistan-Waziristan 3 mila dal 2004
7. Pakistan-Balucistan 450 morti dal 2005
8. India-Kashmir 90 mila morti dal 1989
9. India-Nordest 50 mila morti dal 1979
10. India-Naxaliti 6 mila morti dal 1967
11. Sri Lanka-Tamil 68 mila morti dal 1983
12. Birmania-Karen 30 mila morti dal 1988
13. Thailandia-Sud 2 mila morti dal 2004
14. Filippine-Mindanao 150 mila morti dal 1971
15. Filippine-Npa 40 mila morti dal 1969
16. Russia-Cecenia 250 mila morti dal 1994
17. Georgia-Abkhazia 28 mila morti dal 1992
18. Georgia-Ossezia 2.800 morti dal 1991
19. Algeria 150 mila morti dal 1991
20. Costa d’Avorio 5 mila morti dal 2002
21. Nigeria 11 mila morti dal 1999
22. Ciad 50 mila morti dal 1996
23. Sudan-Darfur 250 mila morti dal 2003
24. Rep.Centrafricana 2 mila morti dal 2003
25. Somalia 500 mila morti dal 1991
26. Uganda 20 mila morti dal 1986
27. Congo R.D. 4 milioni di morti dal 1998
28. Colombia 300 mila morti dal 1964
29. Haiti 1.500 morti dal 2004

lunedì 14 luglio 2008

La verità è dietro l'angolo




Il primo episodio del film Matrix è a parer mio la storia più bella e più significativa del mondo in cui ci troviamo.
I registi hanno usato le macchine come metafora di chi ci governa, ci han disegnato come schiavi di un sistema comandato dai computer che ci regalano l'illusione di una vita normale, ci riempiono di finti ideali soltanto per nasconderci la verità assoluta.

Nulla a questo mondo succede per caso. Guerre pubblicizzate come quelle fatte in Afghanistan o in Iraq abusando della parola pace e libertà per una ragione molto più macabra.....Il petrolio.....
Molta gente ancora stenta a crederlo ma è la verità.

Ci sono tantissime altre guerre nel mondo, molto più sanguinarie che necessitano di un intervento immediato ma nessuno fa nulla. Perchè? forse perchè non ci sono interessi economici in ballo?
Le tv non ne parlano, i giornali nemmeno.

A breve stilerò una lista delle guerre in corso in tutto il mondo e con le loro rispettive vittime calpestate dal silenzio che finiscono nel pozzo dell'indifferenza.

Aprite gli occhi. Prendete la pillola rossa.

La vita è un quiz

Sono le 4 del mattino, il sonno latita e mi ritrovo qui sul mio blog appena aperto a commentare lo schifo che ci circonda.

Vivo in una città che è lo specchio del paese in cui sono nato e cresciuto, l'Italia.
Non sono un moralista, odio l'ipocrisia e mi piace dire sempre quello che penso. Un tempo anche io come tanti oggi, ero "asuefatto" dal sistema, davo valore alle cose che oggi giorno sono il fulcro del nostro mondo. La vità però riserva sempre delle "sorprese" che ci aiutano a capire cosa vale veramente e per cosa vale la pena vivere.

Nel giro di pochi anni ho visto nascere nella mia città decine di palestre, piscine, centri estetici, bar, pub, negozi di abbigliamento e discoteche segno evidente che la domanda per questo tipo di attività era ed è alta. Al contrario abbiamo una biblioteca comunale che fa pena, un teatro che solo pochi mesi fa ha aperto i battenti dopo anni di lavori, scuole che difficilmente rispecchiano il loro significato originario, una sola facoltà universitaria stipata in un aeroporto che ovviamente mette a disposizione spazi limitati ecc ecc...

Il risultato quale è stato?
Quasi tutti che rincorrono la bellezza, chi rimane indietro è vittima di bullismo nelle scuole o emarginato nei posti di lavoro, centinaia di ragazzi che il fine settimana vagano per strada ubriachi, molti di loro purtroppo perdono la vita, non esistono più le droghe leggere, si fa fatica a trovare la marjiuana in giro ma la cocaina e gli ecstasy la fan da padrone, diplomi che oramai fanno ridere, chi raggiunge la maturità superiore spesso e volentieri non sa fare quello per cui ha studiato, persone che non conoscono la Storia passata su cui si fonde la nostra libertà odierna ma che conoscono i tronisti e le troniste di Uomini e Donne, che sanno con chi va a letto questo o quel personaggio della televisione............

Questo è quello che si presenta per strada.........

Sono esausto.