La Matrice

Lasciate che vi dica perchè siete qui.
Siete qui perchè sapete qualcosa. Ciò che sapete non riuscite a spiegarlo ma lo percepite. E' una vita che avete queste percezioni. Che al mondo cioè ci sia qualcosa che non funziona affatto. Non sapete cos'è - ma è qualcosa che vi fa impazzire, come una scheggia che vi perfora la mente. E' questa la sensazione che ha fatto si che vi avvicinaste a me. Sapete di cosa sto parlando?

Della Matrice?

Volete sapere di cosa si tratta? La matrice è ovunque. E' tutt'intorno a noi. Persino ora, proprio in questa stanza. Potete vederla se guardate fuori dalla finestra o se accendete il vostro televisore. Potete avvertirne la presenza quando andate al lavoro, quando andate in chiesa, quando pagate le tasse. E' il mondo che è stato occultato ai vostri occhi, che vi allontana dalla verità.

Quale verità?

Che sei uno schiavo come tutti gli altri. Anche tu sei nato in cattività. Nato in una prigione che non riesci ad odorare, gustare o toccare - una prigione della mente. Purtroppo, a nessuno si può dire cosa sia la Matrice - devi scoprirlo da solo...

...sto cercando di liberare la tua mente. Ma posso solo mostrarti la porta. Sei tu che devi decidere di oltrepassare la soglia.

venerdì 18 luglio 2008

Intercettazioni telefoniche

E' il tema di cui si parla in quest'ultimo mese.
L'attuale governo italiano ha varato un disegno di legge che limita le intercettazioni telefoniche. Ancora una volta si cerca di porre un freno alla magistratura italiana e alla sua indipendenza minando gravemente diverse indagini e diverse procedure penali che grazie alle intercettazioni hanno portato un sacco di risultati positivi in tema di scalate bancarie, truffe ai danni dello Stato e dei cittadini, spaccio di sostanze stupefacenti ecc ecc...

In pratica tali procedure di controllo, approvato il disegno di legge, saranno consentite solamente per reati che superano i dieci anni di condanna compresi quelli per mafia e terrorismo. Non sarà più consentito rendere pubbliche le intercettazioni e gli editori che non rispetteranno questo provvedimento rischieranno multe salatissime e in alcuni casi il carcere. Lo stesso varrà per i magistrati e per gli addetti che effettueranno in senso pratico tali controlli che rischieranno fino a 5 anni di carcere.


Secondo voi perchè questo tema è stato considerato dal governo una priorità massima?
Semplice, la casta (i politici) si sente in pericolo dopo gli scandali sulle scalate bancarie manovrate da diversi esponenti di spicco del centrosinistra e smascherate grazie alle intercettazioni, hanno paura che le loro conversazioni, effettuate per comprare senatori in cambio di ragazzine del mondo dello spettacolo, vengano messe in mostra sputtanandoli, si sentono con il fiato della magistratura sul collo e mascherano la loro paura dicendo che sono solo accanimenti di qualche magistrato schierato politicamente.
La cosa assurda è che loro (i politici) non hanno ancora formulato nella loro testa che stanno li grazie al voto (ahimè) dei cittadini e che le loro faccende sporche debbano essere al corrente di tutti, perchè tutti possano giudicare e decidere a chi regalare la poltrona. Si parano il culo senza consultarci, dicendo che tali provvendimenti siano un bene per tutti.
Io penso che se una persona non abbia nulla da nascondere non debba aver paura di essere intercettato.
Mi son preso la briga di ripubblicare alcune di quelle conversazioni scandalo, lascio a voi la libertà di giudicare con le vostre orecchie visto che in rete la libertà di parola e di espressione è ancora valida mentre in TV ormai è un optional.

Scalate bancarie illegali Unipol-Bnl
Massimo D'Alema
Giovanni Consorte

7 luglio 2005 ore 23.18

D'Alema: Lei è quello di cui parlano tutti i giornali?
Consorte: Guardi la mia più grande sfiga! Io volevo passare inosservato ma non riesco a farcela.
D'Alema: Eh, inosservato, si.
Consorte: Massimo ti giuro, il mestiere che faccio io più si passa inosservati e meglio è. Però, insomma, Massimo, sto provando a farla, ecco, sto provando a farla... eh... con l'ingegnere [Caltagirone] abbiamo chiuso l'accordo questa sera (...) nel senso che loro ci danno tutto, noi siamo andati incontro a loro un po' su questo, adesso stiamo form... dobbiamo formalizzare le cose. Adesso manca un passaggio importante e fondamentale. Sto riunendo i cooperatori perchè sono tutti gasati, entusiasti e.... e moralmente contenti, gli ho detto:
<Però dovete darmi dei soldi, non è che potete solo incoraggiarmi, perchè il coraggio ce l'ho da solo>, no?
D'Alema: Di quanti soldi hai bisogno ancora?
Consorte: Non di tantissimo, di qualche centinaio di milioni di euro.
D'Alema: E dopodichè fate da soli? (...)
Consorte: Si. Unipol, cinque banche, quattro popolari, e una banca svizzera (...). Ah no! C'è Hopa, anche Hopa ce lo fa. E andiamo avanti. Avremo il 70% di Bnl. Secondo te, Massimo, ci possono rompere i coglioni a quel punto?
D'Alema: No, no, no.
Consorte: Non credo proprio [ride]
D'Alema: Si, qualcuno storcerà il naso, diranno che tu sei amico di Gnutti e di Fiorani, ma...
Consorte: Ma possono dire quello che vogliono, ma non è ver... cioè è vero che sono amico, ma è anche vero che io faccio tutto da solo, non lo faccio con...
D'Alema: Va bene. Vai avanti, vai!
Consorte: Massimo, noi ce la mettiamo tutta.
D'Alema: Facci sognare! vai!
Consorte: No, anche perchè se la facciamo abbiamo recuperato un pezzo di storia, Massimo, perchè la Bnl era nata come banca del mondo cooperativo, eh!
D'Alema: E si chiama "del Lavoro" quindi possiamo dimenticare?
Consorte: Guarda, ti dico, è da fare uno sforzo mostruoso, ma... vale la pena a un anno dalle elezioni.

Esattamente una settimana dopo, nuova telefonata.
14 luglio 2005 ore 9.46 del mattino

Consorte: Ciao Massimo, buongiorno.
D'Alema: Parlo con l'uomo del momento?
Consorte: L'uomo del momento! Lo sfigato del momento... [ride]
D'Alema: A che punto siete? No ma non mi dire nulla a che punto siete. No ti volevo dire una cosa...
Consorte: E' tutto chiuso.
D'Alema: E' venuto a trovarmi Vito Bonsignore.
Consorte: Si. Ci ho parlato ieri. Uhm.
D'Alema: Che dà... un consiglio.
Consorte: Si. Se rimanere dentro o vendere tutto.
D'Alema: no, voleva dirmi... voleva sapere se io gli chiedevo di fare quello che tu gli hai chiesto di fare, oppure no [ridacchia]...
Consorte: ...[ride]...
D'Alema: Che voleva altre cose, diciamo...
Consorte: Ecco, immaginavo. Non era disinteressato.
D'Alema: ...a latere su un tavolo politico. (...) Ti volevo informare che io ho... ho regolato da parte mia.
Consorte: Eh.
D'Alema: lui mi ha detto che resta, ha detto che resta...
Consorte: Ah, si. Uhm. Bene.
D'Alema: E' disposto a concordare con voi un anno, due anni... il tempo che vi serve.
Consorte: Si, si. No, ma io li sono stato...in effetti, ho detto: guardi, decida come ritiene meglio - dico - se lei vuole uscire con noi... onoreremo gli impegni subito come facciamo con gli altri, se lei rimane ci fa piacere...
D'Alema: Eh, Gianni, andiamo al sodo, se vi serve resta...
Consorte: Si, si, si, si. E basta.
D'Alema: Poi... noi non ci siamo parlati, eh?
Consorte: No, assolutamente. Lunedì... lunedì lanciamo L'Opa. Abbiamo finito.

A questo punto Consorte passa il cellulare a Pierluigi Stefanini a cui D'Alema rivela di avere sondato importanti esponenti della comunità finanziaria.

D'Alema: Ringrazia i nostri amici, eh?
Stefanini: Hai visto questi... questi poveri straccioni delle cooperative, hai visto che cosa stanno combinando?
D'Alema: Ma voi siete grandi, io lo dico sempre. Vi ho difeso in tutte le sedi.
Stefanini: [ridacchia]... eh si.
D'Alema: Una grande realtà.
Stefanini: ...dai, dai, è una bella operazione questa, caro.
D'Alema: Fate bene le... i conti, eh! Non sbagliate i conti.
Stefanini: Quello è fondamentale, va bene.
D'Alema: Si...comunque ho fatto un po di chiacchierate, anche milanesi... insomma alla fine, se ce la fate, poi vi rispetteranno.
Stefanini: Si, infatti.
D'Alema: Adesso sparano, perchè è chiaro che... eh... il fatto che arrivi qualcun'altro nel salotto buono dà fastidio.
Stefanini: Dà fastidio, si.
D'Alema: Ma il giorno che sarete dentro, vi rispetteranno.

Intanto D'Alema mette in guardia Consorte su possibili intercettazioni.

D'Alema: io poi ti devo dire una cosa... ah... se tu trovi un secondo... direttamente.
Consorte: Va bene. No, ma tanto... eh... è vedere quando ci sei tu a Roma, perchè so che sei molto in giro.
D'Alema: No, io sono a Roma. Anche oggi alle 7.00...
Consorte: Eh, oggi è impossibile, chè sto in giro per il mondo a mettere a punto i soldi. Domenica tu sei a Roma?
D'Alema: Domani mattina alle 8.00. Eh?
Consorte: Tu domenica sei a Roma? O mi devi parlare...
D'Alema: Beh, volevo dirti... delle prudenze che devi avere. Forse...
Consorte: Uhm.
D'Alema: Forse ti è arrivata la voce, diciamo.
Consorte: Uhm.
D'Alema: Devo farti l'elenco... [ride]... delle prudenze che devi avere.
Consorte: Che devo avere. Uhm.
D'Alema: Si. Delle comunicazioni.
Consorte: Va bene. Adesso, allora guarda... ti richiamo tra una mezzoretta e vedo come sono me... cioè come faccio a organizzarmi.

Il mattino dopo alle 10.33 il patròn di Unipol chiama il braccio destro di D'Alema.
15 luglio 2005 ore 10.33
Giovanni Consorte
Nicola Latorre

Consorte: Ascolta, il problema è questo. Lui [D'Alema] mi ha detto: (...). Immagino che ha fatto un po di incontri, di sondaggi, ecc. Io però... eh... sono murato, non riesco a muovermi in questi due, tre giorni (...). Mi faresti un gran favore, ti fai spiegare a te (...) se c'è qualcosa di importante che mi deve dire. Dopodichè tu mi chiami sul telefonino (...) ti do un... un... oppure tu mi dai un numero di telefono fisso e dopo io ti chiamo dal fisso e mi dici le cose.
Latorre: D'accordo, d'accordo (...). va bè, Giovà, non ti... Giovà, pensa a lavorare e stai tranquillo, non ti preoccupare (...). Mò parlo io con Massimo.
Consorte: (...) L'unica cosa è se mi deve dire qualcosa (...) di urgente, io poi c'ho (...) il mio telefono, ti chiamo e... tu mi dici dove e siamo a posto.

Se volete saperne di più sui dettagli di queste conversazioni e di queste operazioni occulte vi consiglio di consulare il testo di Marco Travaglio "Se li conosci li eviti"

Per quanto riguarda l'attuale presidente del consiglio invece youtube fornisce un sacco di video su alcune conversazioni particolari avvenute tra lui e Bettino Craxi, tra lui e il suo braccio destro Marcello Dell'Utri, tra lui e l'ex presidente della regione sicilia (processato per concorso esterno in associazione mafiosa) Totò Cuffaro, tra lui e l'ex direttore di Raifiction Agostino Saccà.

Silvio Berlusconi-Bettino Craxi
27 agosto 1983 ore 11.52


Di cosa parlano secondo voi l'ex presidente del consiglio ormai defunto Bettino Craxi e l'avvenente Imprenditore di Arcore?


Silvio Berlusconi-Marcello Dell'Utri
28 novembre 1986


Mi chiedo, gli piazzano una bomba sul cancello di casa e se la ride?
Come fa a conoscere nel dettaglio il tipo di esplosivo usato? gli dà pure un giudizio!

Silvio Berlusconi-Salvatore Cuffaro
10 gennaio 2004


Grande Marco.

Silvio Berlusconi-Agostino Saccà
12 settembre 2007




Lascio a voi eventuali commenti.


Aprite gli Occhi.

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